Notte nazionale del liceo Classico 2025: una mostruosa edizione al liceo Galvani
Per la Notte Nazionale del Liceo Classico 2025 gli studenti del liceo Galvani, sotto la guida delle professoresse Clarissa Benericetti e Chiara Bernardi, hanno architettato uno spaventoso percorso dedicato alle paure ancestrali dell’antichità e delle civiltà del Mediterraneo (ribattezzato per l'occasione "Mare Monstrum").
Cinque tappe per cinque stanze, rivisitando l’"Iliade", l'"Odissea", le leggende riportate da Erodoto, Diodoro Siculo e Pausania, la "Bibbia", il "Talmud", le tradizioni yiddish.
La prima stanza è stata dedicata alle terribili Gorgò, Gellò e Mormò, gli spauracchi per bambini nell’antica Grecia (che hanno accolto gli ospiti intonando un'inquietante ninna-nanna in Greco antico).
La seconda è stata riservata ai mostri biblici, introdotti dall’ellenica Lamia priva di occhi, che ha passato il testimone alla sua antesignana Lilith, alla quale poi si sono affiancati Behemot, Leviatano, i Mazzikim e il Dibbuk.
Nella terza stanza, il pubblico ha potuto incontrare le donne-streghe: Sirene, spaventose seduttrici con zampe d’asino o coda di serpente (Empusa ed Echidna), bambini di paglia e ruote per incantesimi, il tutto sotto lo sguardo della tremenda Ecate.
Nella quarta stanza, un tuffo negli incubi antichi che ancora popolano l'immaginario moderno: demoni, vampiri, licantropi, e persino lo “zombie” (chiamato in Greco "Alybas").
In questa climax ascendente si è giunti al coronamento del percorso, nella biblioteca Zambeccari, in un'insolita veste misteriosa ed inquietante grazie alle penombre sceniche, alle musiche di Ludovica Ricchi (1^B) e agli allestimenti curati in dettaglio. Qui, dopo aver assistito ad un atto di necromanzia compiuto dal tiranno Periandro, si è scesi nell’Ade omerico, popolato di anime di eroi e spiriti di ancelle vendicative che cantavano una nenia senza pace.
Al centro di tutto, una straordinaria altalena vuota, costruita per l'occasione dal padre di una studentessa, dondolava silenziosa facendo oscillare lo spirito di Erigone, la giovane donna che si impiccò dopo la morte del padre (dando inizio al rito Ateniese delle "Aiora").